giovedì 28 maggio 2009

Cap. 3 - L'abuso di fiducia del sistema bancario

Il modello economico attuale vieno messo in discussione a causa delle enormi perdite accusate

  • dal sistema bancario ($ 4 trilioni),
  • dal reddito nazionale dell'economie reali ($ 4,7 trilioni) e
  • dal valore degli investimenti azionari ($ 26,4 trillioni).

Cifre da economie di guerra ma senza che ci sia stata una guerra!(1)

Per dirla in cifre piu' compresibili, e' come se tutti insieme:

  1. 400.000.000 di risparmiatori avesso perso $ 10.000 di depositi bancari ciascuno;
  2. 200.000.000 di lavoratori avessero perso il salario netto di un anno pari a $ 23.500 ciascuno;
  3. 400.000.000 di risparmiatori-investitori avesso subito minulsvalenze delle quotazioni di borsa per $ 66.000 ciascuno.

La falla nel sistema economico si e' creata all'interno del sistema bancario resosi insolvente(2) a causa di un eccessivo utilizzo della cartolarizzazioni dei crediti.(3)

Stando cosi' le cose, la banca non pare piu' rivestire legittimamente il ruolo centrale nell'economia del soggetto che congruamente lucra riducendo l'asimmetria informativa tra famiglie ed imprese, al contrario assume i connotati del soggetto che abusando del rapporto fiduciario lucra incongruamente.

Se cosi' fosse, l'istituzione banca non solo sarebbe inutile per il sistema economico ma bensì dannosa per il risparmio e per la stabilita' dell'economia. Il suo privilegio(*) non potrebbe piu' trovare posto nell'ordinamento in ossequio al principio della tutela del risparmio, un diritto fondamentale attinente ai rapporti economici costituzionalmente garantito.(4)

Lo stato accordando al sistema bancario l'esclusiva nella raccolta del risparmio tra il pubblico lo ha privilegiato costituendo un oligopolio(5) per renderlo stabile e solido. Cio' costituisce una rendita di posizione. Questo significa che cio' che ottiene la banca in remunerazione del suo servizio e' di piu' rispetto a quello che sarebbe sufficiente per indurla a fornire tale servizio.

La crisi finanziaria evidenzia come il sistema bancario abbia tradito le finalita' del suo ruolo centrale nell'economia abusando della fiducia dello stato, delle famiglie e distruggendo legittime aspettative di imprese e lavoratori. Sono state utilizzate tecniche di trasferimento del rischio di credito sui risparmiatori ed e' stato creato un sistema bancario ombra del tutto illegittimo(6) per operazioni illecite che hanno permesso al sistema di lucrare oltre ogni ragionevole limite per gratificare soci e dirigenti ai danni della collettivita'(7).

E' bastata la prima flessione dei prezzi delle case(8) dopo quasi un ventennio di crescita ininterrotta, perche' la leva finanziaria del sistema bancario - insostenibile ed incontrollata - moltiplicasse per 100 volte il crollo di una babele di carta la cui perdita iniziale e' stata stimata in $ 250 miliardi (sui mutui sub-prime e sui titoli delle cartolarizzazioni), procurando una crisi di liquidita' senza precedenti per l'intero sistema finanziario mondiale e procurando la piu' grave recessione globale dagli anni '30.(9)

Tutti i risparmiatori devono essere ben consapevoli delle conseguenze che un cattivo uso del loro denaro puo' comportare. Essi devono organizzarsi per riaffermare l'importanza dei valori etici e morali nella gestione di una cosi' importante risorsa. L'intermediazione del risparmio deve essere condotta a misura d'uomo, senza riserve elitarie(10), che producono organizzazioni incontrollabili che finiscono per fare solo i propri interessi ai danni della comunita'(11) come e' successo per le banche universali.

Lo stato in funzione dei precetti costituzionalmente garantiti, non puo' essere condizionato da organizzazioni bancarie malsane ed imprudenti che anzi deve perseguire quando abusano della fiducia dei risparmiatori, tradiscono le aspettative di famiglie ed imprese arricchendosi sulle spalle della comunita'; nazionalizzandole e liquidandole(12) se necessario per creare nuove opportunita' di lavoro e lasciare spazio all'attivita' di altre organizzazioni sane e prudenti, formate da uomini onesti e capaci di assumersi la responsabilita' di operare al servizio dello sviluppo economico e del benessere per l'intera collettivita', non per il suo impoverimento.


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(*) Il privilegio consiste nella riserva alle banche dell'attivita' (a) di raccolta del risparmio tra il pubblico, conessa all'esercizio della funzione creditizia e (b) di emissione o gestione di mezzi di pagamento a spendibilita' generalizzata (assegni bancari), connessa alla funzione monetaria. Per maggiori dettagli sul significato di "raccolta del risparmio tra il pubblico" cfr. le istruzioni di vigilanza della Banca D'Italia in materia, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 96/2007. [http://gazzette.comune.jesi.an.it/2007/96/8.htm]. Liberalizzare il mercato del credito significa rendere libera la racconta del risparmio tra il pubblico, o quanto meno, limitare la riserva della raccolta del risparmio tra il pubblico in favore delle banche oltre un certo importo (esempio: oltre € 5 milioni). La disintermediazione del risparmio avrebbe l'effetto benefico (a) di dare la possibilita' alle piccole e medie imprese di raccogliere (a basso costo) le risorse monetarie necessarie per gli investimenti direttamente dalle famiglie, sfruttando il meccanismo della fiducia grazie alle nuove tecnologie, (b) di ridurre la concentrazione del mercato creditizio e quindi ridurre il rischio sistemico in caso di fallimento degli intermediari bancari e (c) di ridurre la capacita' dei potentati economici bancari e finanziari di catturare il regolatore, con effetti potenzialmente distruttivi della ricchezza e stabilita' economica e quindi sociale e politica delle democrazie.

(1) ivi, cap. 1, note nn. 9 e 12

(2) ivi, cap. 1, nota n. 1

(3) Per l'Italia, la regolamentazione delle cartolarizzazioni e' contenuta nella Legge 130/1999.

(4) Giulio Bacosi, Ed. IPZS (2006) La Costituzione, commento all'art. 47, comma 1: "La tutela del risparmio ... e' concepita principalmente in ... difesa del lavoratore e del piccolo imprenditore, onde permettere in specie a queste categorie di soggetti di mantenere invariato il potere di acquisto di somme risparmiate e dunque sottratte con sacrificio all'immediato consumo."

(5) Forma di mercato caratterizzata dalla presenza di pochi venditori. Ipotesi fondamentali del modello dell'oligopolio:
1. i venditori fanno il prezzo;
2. i venditori si comportano in modo strategico;
3. l'accesso al mercato puo' essere libero o bloccato;
4. i compratori non fanno il prezzo. (v. Cap. 2, nota n. 1).

(6) si utilizza il termine illegittimita' nel senso di esercizio abusivo del privilegio accordato della funzione creditizia, non potendosi parlare tecnicamente di illegalita' in quanto e' la mancata regolamentazione dei veicoli fuori bilancio che ha permesso alle banche di creare il c.d. sistema bancario ombra.


(7) Peraltro queste gratifiche, alla luce dei principi contabili internazionali IAS/IFRS con particolare riferimento allo IAS 39 e al c.d. Fair Value, si appalesano alla stregua di veri e propri furti ai danni degli stakeholders. Grandi banche alla ricerca spasmodica del lucro ad ogni costo, facendo leva sulla loro elevata reputazione, non hanno esitato a frodare i loro clienti per lo scopo. Il caso piu' ecclatante e' senza dubbio quello della Goldman Sachs & Co.
[Cfr.
http://www.sec.gov/litigation/complaints/2010/comp-pr2010-59.pdf]


(8) V. S&P/Case-Shiller Composite 10 and Composite 20 Indices


(9) ivi, cap. 1, nota n. 12


(10) In occidente, la credenza popolare (vox populi) identifica elites nel campo della finanza che operano sia nella cultura laicista che in quella confessionale: come organizzazione laicista il riferimento popolare e' al Bilderberg Group [http://en.wikipedia.org/wiki/Bilderberg_Group], [http://novoordo.blogspot.com/search/label/bilderberg], [http://www.youtube.com/watch?v=0gZ7gDBs5WY], come organizzazione confessionale il riferimento e' all'Opus Dei [http://it.wikipedia.org/wiki/Opus_Dei#Opus_Dei_e_finanza], [http://www.opusdei.it/]. Per le organizzazioni che operano nel contesto di una cultura laica, le lobbies (o gruppi di interesse) dovrebbero gia' rappresentare in senso a-democratico un'elite giacche' lo scopo del gruppo di interesse e quello di ottenere dal politico di piu' di cio' che sarebbe in realta' sufficiente ad appagare il bisogno, a scapito di altri piu' numerosi. Nello stesso senso, in economia, un oligopolista, o peggio un monopolista, dovrebbe far parte di un'elite. Vilfredo Pareto affermava che la storia e' "cimitero di élites". Cfr. voce eletismo [http://it.wikipedia.org/wiki/Elitismo].

(11) v. problema delle lobbies c.d. special interest issues, Public Choise Theory. In breve sostanza si tratta del fatto che pochi attori bene organizzati, finanziati ed informati (le lobbies) convincono i politici ad assecondare i loro particolari interessi anche se questi sono a scapito degli interessi della collettivita'.

(12) L'espressione "bancarotta" (in inglese: bankruptcy) deriva dall'uso genovese di epoca medioevale di rompere la panca (in latino: bancum) ed il tavolo del banchiere insolvente. Cfr. Dizionario Storico CNR, voci: banca e banco, [http://tlio.ovi.cnr.it/voci/005502.htm], [http://tlio.ovi.cnr.it/voci/005509.htm].






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